La società moderna ci vuole portare verso
orizzonti anomali, innaturali. Molti di noi, già al mattino, di fronte allo
specchio, vedono solamente un corpo, un'immagine. Non riescono a vedere altro:
stanno diventando ciechi. Il loro sguardo non va oltre, si ferma
sull'esteriorità; si preoccupano di compiacere ai canoni consumistici.
Necessitano di riflettere, di ritrovarsi, ma pensano che sia
impossibile.
Sono solamente disorientati da questa cecità e
basterebbe poco per invertire la rotta alla barca della loro vita; basterebbe
poco a sottrarla alla balìa degli eventi contrari alla natura umana.
Che cosa si potrebbe fare? Iniziare anche ad
osservare le tele di Delvecchio. Maurizio è il pittore dell'anima: le sue tele
ne sono lo specchio.
Nello stendere i colori, nel dar loro una
qualsiasi forma, Maurizio riesce a fissare anche quelle pennellate
dell'inconscio. Le sue tele possono diventare "finestre" che noi, in
qualsiasi momento, possiamo aprire per far entrare la luce, per
"vederci".
Lorenzo Baruffaldi
www.mauriziodelvecchio.it: Home-Note Critiche-Baruffaldi Lorenzo
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